LA LEGGE DELL'INNOCENZA

Connelly  re del Legal Thriller ritorna e Mickey Haller si prepara ad affrontare il suo processo più importante: quello in cui l'imputato è lui.


È una sera di ottobre a Los Angeles, e  Haller, a bordo della sua Lincoln, si allontana dal bar dove ha offerto da bere a un nutrito gruppo di colleghi per festeggiare la vittoria in un processo. Quando una volante della polizia gli fa segno di accostare, Haller è tranquillo: lui non ha bevuto neanche un goccio, come ormai da molti anni. Ma non è per questo che l'agente Milton l'ha fermato. A quanto pare, qualcuno ha rubato la targa della Lincoln. Lo stupido scherzo di un collega, pensa Haller. Ma quando l'agente lo costringe ad aprire il bagagliaio, quello che Haller si trova davanti è tutt'altro che uno scherzo. Un cadavere non è mai uno scherzo. Specialmente se è quello di un tuo ex cliente, e serve per incastrarti. Haller – con il fedele investigatore Cisco e la socia Jennifer Aronson – comincia così la sua battaglia più importante: difendersi dall'accusa di omicidio. Nonostante prove schiaccianti e assurde contro di lui, e un avvocato dell'accusa nota come Dana Braccio della Morte, decide di difendersi da solo in tribunale. E al suo fianco avrà un alleato d'eccezione, qualcuno che gli deve un grosso favore e non lascerà che le cose si mettano troppo male:  il fratellastro Harry Bosch.

Il ritmo è serratissimo, Connelly riesce a trasmettere totalmente le emozioni del narratore che si trova ad essere protagonista della vicenda, la voce è unica.  Le descrizioni sono sempre accurate, così come la narrazione di ciò che avviene in tribunale che fa scoprire qualcosa di più del sistema giudiziario americano.   Il lettore percepisce la rabbia, la frustazione e la paura dell’avvocato Haller che per una volta si trova dall’altra parte della barricata e rischia di rimanere vittima della giustizia di cui è sempre stato servitore.  Al  suo fianco  come sempre la fedele squadra a cui si aggiunge la sua ex moglie che (forse per amore) decide di passare da procuratore distrettuale alla difesa.  Personalmente ho apprezzato la vicenda  che strizza l’occhio ai temi ecologici della società moderna e lo stile narrativo che tiene il lettore incollato alla pagine, ho però  trovato affrettata la conclusione (felice?), avrei preferito qualche capitolo supplementare post processo che indagasse magari sul nuovo rapporto tra i due ex coniugi .     


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