In salotto con il poeta Domenico Barillaro, l'arte che sfiora l'uomo
Domenico Barillaro ha 22 anni, nasce in Calabria e vive a Bologna, dove studia Filosofia all’alma mater studiorum. É autore di tre opere letterarie : “Dio non é Sordo”, 2022, Promocultura edizioni; “Tutti Tranne Calliope”, 2023, Extraverso; “Persōnae”, 2024, Leonida Edizioni. Le sue passioni sono l’arte, la musica leggera e la fisica quantistica applicata ai maggiori concetti filosofici.
É un buon conoscitore del greco antico, ed é contraddistinto da un forte pensiero ritmico, che lo rendono uno dei più promettenti parolieri del pensiero italiano contemporaneo.
Grazie Domenico per aver scelto il mio blog per promuovere il tuo libro... Conosciamoci un po'.
Da ciò che vivo alla massima intensità.
I temi preferiti?
La luce, la natura, l’amore, la corporeità, la morte, il teatro, l’universo.
Perché la poesia?
Credo che non sia mai l’uomo a scegliere l’arte,ma che sia l’arte che sfiora l’anima dell’uomo. Ho abbracciato la poesia poiché come dissero Hegel e Schiller fu l’unica disciplina a rimanere in auge per tutte le stagioni dell’arte. Non vi é neppur un esempio di tramonto,decadenza o liquidazione della poesia, sfido a trovarlo. In ultimo, amo la poesia poiché é la cosa meno inutile delle cose inutili.
Hai un luogo dove scrivi? Hai dei rituali?
No, tendenzialmente la mia penna non segue rituali di alcun tipo. Riesco a scrivere ovunque, sia che mi trovi a respirare l’aura di qualche lontana montagna, sia il grigiore dei fumi mentre passeggio fra le rughe della città.
Come nasce il tuo libro? Ci racconti il titolo e la copertina?
Il libro nasce durante un viaggio a Genova, difatti la copertina raffigura me dinanzi ad una piccola bottega ligure, resa poi un’architettura teatrale dal grafico che ci ha lavorato. Ero in Via del Campo e stavo leggendo un’opera di Goffman, modello culturale del mio libro in questione.
Il titolo é “persōnae”, dal latino “maschere”, che evidenzia e rimarca la linea di demarcazione tra retroscena e ribalta, anima e sagoma, spirito e materia. Nella costruzione del sé, dell’io, del me, ci interfacciamo sempre come micragnose maschere, mai come autentici volti. Eppure una volta gli attori si pitturavano la faccia per recitare. Mi chiedo allora: Quanti uomini di contro continuarono a dipingere avendo già la maschera?
Che cosa é per te la poesia?
La poesia per me é nulla. Una linea tratteggiata nel bel quadro del niente. L’estetica dell’inutile, demonizzata dagli intellettuali delle arti alte. Ma chi ci dice cosa vale e cosa no? Siamo sicuri che i valori abbiano un valore? Perché legittimare o meno degli oggetti culturali? Sulla base di quali criteri etici? Non esistono fenomeni morali, ma l’interpretazione morale dei fenomeni. E per me la poesia, ma parlo per l’arte in generale, é la meraviglia del nulla, che non viene mai inghiottita dal tutto. É un prurito senza grattarsi, un miele senza morsi effettivi, un nervo senza contratture.
Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
I miei scrittori preferiti sono Fabrizio De Andrè, Pasquale Panella, Piero Ciampi, Diego Fusaro, Theodor Adorno, Nietzsche e tanti altri.
A chi consiglieresti il tuo libro?
A nessuno, non compratelo se per voi é consumabile così come lo é un coltello o una sedia.
Perché un lettore dovrebbe leggerlo?
Perché non esiste lettura che faccia male, libri che siano troppi…Esistono solo librerie troppo piccole.
Qual é il tuo romanzo preferito?
Se per Romanzo, vi si intendono anche quelli filosofici, la Fenomenologia dello spirito di Hegel.
In quale altro genere ti cimenteresti?
Saggistica, ci sto lavorando.
Quale invece non scriveresti mai?
Romanzo. Ogni spiegazione sarebbe pleonastica.
Tuoi prossimi progetti?
Sono alla stesura di un’opera poetica insieme a due giganti della Filosofia e della Psicologia giudiziaria, che guideranno prefazione, introduzione e postfazione. Spoilero solo le tematiche: Fiori e Uomini. A breve annuncerò il tutto.
Il tuo colore preferito?
Grigio antracite
Il tuo piatto preferito?
Pasta con la Nduja
Cantante preferito?
Luigi Tenco. Genio incommensurabile.
Segno zodiacale?
Cancro, ma non chiedetemi altro, perché la scienza degli astri é una pseudo scienza
Hobby?
Allenare il mio corpo e analizzarmi.
Difetto?
Sensibilità.
Pregio?
Sensibilità.
Hai una fobia?
Non ho una fobia. Ma convivo con una notevole ansia di vivere.
Preferisci leggere ebook o cartaceo?
Cartaceo, non ho mai letto un ebook.
Ti é mai capitato di abbandonare la lettura di un libro?
Si, ed era un romanzo.
Di quale libro famoso vorresti essere protagonista?
In vino veritas, di Kieerkegard.
Cosa avresti fatto se non lo scrittore?
Il lettore dei libri che non avrei scritto ma solo immaginato
Tre oggetti che porteresti su un’isola deserta?
Un giradischi, un vinile e un bacio.
Dove si può acquistare la tua raccolta poetica?
É disponibile in tutti circuiti nazionali. Online é presente ovunque, sia sul sito della Leonida Edizioni che su Feltrinelli, Mondadori, Amazon etc etc.
IL LIBRO
L’arte poggiò un velo musicale sul dolore estetico, secoli dopo scorgo il suo carattere incerto per arrivare alla certezza ultima: viviamo intensamente nella condizione di tragedia e, suicidi, moriremo nella stessa... «Grotowski sosteneva che teatro fosse riportare verità dichiarata come finta! Gli uomini tutti, sia finti che veritieri, nella più giusta delle ipotesi saranno divisi in tre teatri: teatro delle persone, teatro delle anime e teatro delle maschere. Nel primo si nasce per morire, nel secondo si lavora per morire, nel terzo si diventa pazzi e si muore.» La maschera, sorta fra sabbia e fango, sarà la voce che vi vorranno far sempre sentire, e anche con voi tutti, ha parlato chiaramente.
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