Recensione: Fil Rouge di Ilaria Ferraro, Alessandra Lentini, Fosca Grizzioti Basevi

Emma, nomade digitale, riceve una lettera dal notaio della piccola cittadina di Cornero, località montana tra le Dolomiti, nonché sua città natale. Anni addietro, lì ha lasciato, oltre alle proprie radici, suo fratello e una questione irrisolta.
Ma il Destino ha deciso che è giunto il momento di affrontare il passato guardando al futuro: Emma e le sue amiche d’infanzia, Erica ed Elda, si ritroveranno a fare i conti con un lascito e con i loro cuori

Tre scrittrici per una storia di amicizia profonda, tre donne legate fin dall'infanzia dal filo rosso del destino. Questo è un dolcissimo romanzo che parla di sentimenti puri e profondi, mi è piaciuto molto il fatto che il nome delle protagoniste iniziasse con la stessa lettera; ho impiegato un po' di tempo ma ho empatizzato anche con Elda, "la dura" del trio,la mia preferita è Erica, ho apprezzato la sua delicatezza anche nel costruire il suo rapporto con Sofia, i personaggi maschili sono tutti positivi, non saprei quale scegliere, anche lo stesso Nikolas che con la sua apparizione fugace ha tentato invano di mettersi tra Elda e Edoardo. Piacevole l'ambiente di montagna, le descrizioni mi hanno permesso di sentirmi veramente immersa in quei fantastici paesaggi. Lo stile è fresco e fluido, si vede che l'intesa tra le tre scrittrici è ottima.
Libro assolutamente consigliato per la sua sensibilità e delicatezza, credo che ognuno di noi abbia un filo rosso che ci lega a qualcuno, la vera magia è trovare la persona giusta.

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