CONSIGLIO LIBRESCO
Un marito abbandonato dalla moglie con due bambini piccoli decide di rintracciarla e di riportarla a casa.
La donna fugge senza spiegazioni con i risparmi, lasciando il marito nei guai con l’organizzazione familiare costringendolo a chiedere notizie in città scoprendo di essere l'unico a non sapere. Canadieu vuole riprendere la moglie senza rancore e senza nemmeno desiderio di vendetta forse per salvare la facciata di famiglia perfetta. Per un attimo il marito tradito vorrebbe inseguire la felicità ma decide di annullare se stesso per il bene della famiglia.
Il protagonista non suscita particolare simpatia. Il rapporto con la moglie è privo di pathos, senza volontà di comprendere anzi con la decisione di non parlare per non sapere e per evitare di guardare le cose in faccia dando loro un nome.
Manca a mio parere una profonda analisi psicologica, l'anima della traditrice non viene scandagliata, non si comprendono le sue motivazioni, ci troviamo davanti ad un romanzo ad unica voce, quella maschile.
Apprezzo invece le minuziose descrizioni degli ambienti e dell'atmosfera della borghesia francese dei primi anni 40
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