SEMPLICEMENTE L'AMORE

Erich Fried (Vienna, 6 maggio 1921 – Baden-Baden, 22 novembre 1988) è stato un poeta austriaco naturalizzato britannico.


Austriaco ebreo, fu costretto ad abbandonare il suo paese nel 1938 dopo l'occupazione nazista. Emigrato a Londra lavorò - oltre che come scrittore - anche da bibliotecario, operaio chimico, giornalista e commentatore del programma in lingua tedesca della BBC.

I suoi primi lavori poetici risalgono agli ultimi anni della seconda guerra mondiale e l'inizio del suo primo romanzo - Ein Soldat und ein Mädchen ("Un soldato e una ragazza") - risale all'anno 1948.

Numerosi sono i volumi di poesie - oltre al romanzo citato - e di racconti scritti da Fried, che compose anche un libretto d'opera, ma anche drammi radiofonici, traduzioni (soprattutto da T.S. Eliot, Dylan Thomas, Sylvia Plath e, non ultimo, da William Shakespeare).

Fried ricevette numerosi premi letterari.
 
Per il poeta austriaco amarei implica il rispetto dell’altro, come anche permettere che la persona che amiamo sia sé stessa, nel bene e nel male. Sono questi i presupposti di una relazione autentica per Erich Fried. Altrimenti l’amore altro non sarebbe che “mutilare” e “ritagliare” l’altro, solo per le nostre egoistiche esigenze. 
In età ormai avanzata il poeta ritrova anche lo stupore dell’infanzia:

"Alla fine forse saluterò di nuovo gentilmente
come da bambino quando ero solo:
“Buon giorno, signor fiore, Buona sera signor albero.”
Inchinandomi e toccandoli con la mano li ringrazierò per avermi concesso il loro tempo…"

MA
La prima volta mi sono innamorato
dello splendore dei tuoi occhi,
del tuo riso,
della tua gioia di vivere.

Adesso amo anche il tuo pianto
e la tua paura di vivere
e il timore di non farcela
nei tuoi occhi.

Ma contro la paura
ti aiuterò,
perché la mia gioia di vivere
è ancora lo splendore dei tuoi occhi.

******
Liberarsi con te
perché non ci sia mai più bisogno
di vergognarsi
E dire:
“In fondo
è tutto qui”
Possiamo finalmente fare
tu con me
io con te
tutto quel che vogliamo
anche questo
in cui vi è molto
e che mai abbiamo fatto
e mai diremo
a nessuno.

***
Dove non c'è libertà
tu sei la libertà
dove non c'è dignità
tu sei la dignità
dove non c'è calore
e vicinanza tra esseri umani
tu sei la vicinanza e il calore
cuore del mondo insensibile
Le tue labbra e la tua lingua
sono domande e risposte
Tra le tue braccia e nel tuo grembo
c'è qualcosa che somiglia alla pace
ogni tua forzata partenza
anela il ritorno
sei l'inizio del futuro
cuore di un mondo insensibile.
Non sei un concetto di fede
nessuna filosofia
nessuna regola o proprietà
a cui aggrapparsi
e puoi sbagliare e dubitare e lasciar correre
cuore del mondo insensibile.
Chi ha nostalgia di te
quando io ho nostalgia di te?
Chi ti accarezza
quando la mia mano ti cerca?
Sono io o sono
i resti della mia gioventù?
Sono io o sono gli inizi
della mia vecchiaia?
E' il mio coraggio di vivere
o la mia paura di morire?
E perchè la mia nostalgia
dovrebbe dirti qualcosa?
E che cosa ti dà la mia esperienza
che mi ha solo reso triste?
E che cosa ti danno le mie poesie
in cui dico soltanto
come è diventato difficile
essere o dare?
Eppure brilla nel giardino
il sole nel vento prima della pioggia
e profuma l' erba che muore
e il ligustro
e io ti guardo
e la mia mano tastando ti cerca.

***
Coprirti
non di baci
ma semplicemente
con la coperta
(che
ti è scivolata giù
dalla spalla)
perché tu
non prenda freddo nel sonno


Più tardi
quando
sarai desta
chiudere la finestra
e abbracciarti
e coprirti
di baci
e
scoprirti


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