Quattro chiacchere con Leandro Conti Celestini

Ciao Leandro raccontaci un po' di te
Cosa è per te la scrittura
Ciao Elena, grazie a te e allo staff del Blog Emozioni Imperfette per la vostra attenzione! 
Mi chiamo Leandro Conti Celestini e sono nato a Milano, anno 1978. 
Arrivo a Los Angeles a metà anni 2000 con un’esperienza quasi ventennale nel mondo della moda; era un periodo di crisi per l’Italia e un po’ per tutto il mondo, e anche io cercavo qualcosa di nuovo a livello personale. La California (e l’America in generale) hanno il grande pregio di essere davvero la terra dei sogni, dove anche tu puoi realizzare il tuo se lavori sodo. Così ho ampliato i miei orizzonti non solo a livello creativo ma anche professionale: adesso disegno la collezione donna per un’azienda di abbigliamento, insegno Pittura e Storia dell’Arte all’università e ho un mio brand di underwear che sta avendo un ottimo successo da cinque anni. 
Sicuramente è stata questa atmosfera così creativa in cui “tutti fanno tutto” a ispirarmi a scrivere. Lavorando sul marketing e su nuove idee per il mio brand, ho pensato di scrivere una storia che prendesse vita attorno ad esso, così il mio primo romanzo Alle corde è nato tre anni fa. 
Venendo dalle arti visive, la scrittura è qualcosa di assolutamente nuovo con cui però mi sto divertendo tantissimo; molti mi dicono che il mio stile è cinematografico o pittorico e forse è proprio perché il mio scrivere nasce da queste due discipline. 

Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali?
Qui a Los Angeles (terra degli scrittori e degli sceneggiatori) c’è la moda di scrivere nei coffee shop e ci sono caduto anche io. Mi piace passare la mattina nel weekend seduto al tavolo del mio preferito, con altri intorno che scrivono, il viavai al bancone del bar e la gente che passeggia nei viali fuori. Se scrivo di sera invece lo faccio a casa, mi rilassa più che un film con l’ispirazione giusta.

Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
Sono un grandissimo nostalgico tradizionale (sotto molti aspetti) e per questo non posso amare i classici a cui aggiungo romanzi “sconosciuti” delle decadi 70-80-90. Mi piace trovare libri che sono stati in fretta dimenticati e scoprire qualcosa di nuovo. 
Alcuni nomi di entrambe le categorie: Gustave Flaubert (L’educazione sentimentale, a cui ho dedicato il mio secondo romanzo), Michael Ende (La storia infinita), Michail Bulgakov (Il maestro e Marghrita). J D Salinger (Il giovane Holden), John Tolkien (la trilogia di Il signore degli anelli), Mervyn Peake (la trilogia di Gormenghast), Tanith Lee (la trilogia di Nata dal vulcano) e Ursula K Le Guin (la trilogia di Earthsea).

Come mai scrivi romanzi M/M?
Hai mai pensato di cimentarti in altri generi? 
Scrivo romanzi MM perchè prendo ispirazione dalla mia esperienza personale, sono gay da sempre e non credo che sarei capace di descrivere le emozioni e la sessualità di una donna da protagonista. 
Il genere dei miei romanzi in realtà è il bindungsroman o romanzo di formazione. Il tema della sessualità così presente lo trovo inevitabile, visto che i miei protagonisti sono tutti in quella fase in cui la scoperta di essa è parte integrante e naturale del processo di crescita. Se questo ne fa dei romanzi erotici mi va benissimo, anche se non sono d’accordo al 100%, il sesso è presente insieme ad altre componenti altrettanto interessanti.

Tornando al romanzo qual è il tuo personaggio preferito e perché? 
E quello più odiato? 
Forse non dovrei dirlo ma nei primi due romanzi i miei due protagonisti (il personaggio più amato) sono molto simili, proprio perché ho attinto alla mia storia: entrambi lasciano la casa e il mondo sicuro alla ricerca di qualcosa che forse neanche sanno cosa sia. Il viaggio è la scoperta e la crescita interiore che li porterà a diventare altro e a trovare finalmente il loro posto nel mondo. 
Il personaggio più odiato banalmente è proprio il “cattivo” all’opposto perchè anche lui viene da esperienze personali; forse odio è una parola troppo forte però, il tempo cura tutte le ferite, cresciamo e ci accorgiamo che non dovrebbe esserci spazio per odiare ma solo per concentrarci sulla nostra felicità. Poi le sconfitte sono inevitabili, dobbiamo ringraziare anche loro se siamo quello che siamo adesso.

Tuoi prossimi progetti?
Il mio terzo romanzo, finalmente un genere diverso (noir paranormale) e non erotico, sta venendo valutato da alcune case editrici, quindi aspetto la risposta, mentre il mio quarto (torno al mio genere familiare) è un on the road negli anni 50 di due ragazzi che scappano da casa per raggiungere la California.


Il tuo colore preferito
Molte variazioni del blu: dall’azzurro polvere al cobalto al blu notte.

Il tuo piatto preferito
Pizza o carne alla griglia. 

Cantante preferito
Non sono una persona troppo “musicale”, ascolto musica solo quando dipingo, più che altro quello che piace ai miei studenti mentre loro dipingono e se sono da solo, metto una playlist a caso. Anche sotto questo aspetto sono comunque un nostalgico, a volte ascolto vecchi San Remo anni 90.

Di che segno sei
Pesci.

Hobby
Camminare, dipingere, scrivere.

Raccontati in dieci parole
Creativo e pigro, avventuroso e solitario, resiliente e annoiato, nostalgico e rinascimentale, coraggioso e pauroso.

Un difetto
Resto indietro al progresso delle nuove tecnologie, non me ne interesso e mi sento un anziano sotto questo punto di vista!

Un pregio
Non arrendermi.

Una fobia 
Insetti.

Tre cose che porteresti con te su un’isola deserta?
Dei libri, materiale per dipingere e una villa con studio/biblioteca da mettere sulla spiaggia. Così potrei per fare passeggiate, scrivere e dipingere.

Preferisci leggere in ebook o cartaceo?
Cartaceo anche se qui non trovo libri in italiano e purtroppo devo accontentarmi del reader.

Cosa avresti fatto se non lo scrittore?
Non sono uno scrittore professionista ma amo il mio lavoro sia da designer che da insegnante universitario; e amo i miei studenti con cui ridiamo, scherziamo, lavoriamo, guardiamo film e parliamo di tutto!

Nel creare i tuoi personaggi ti ispiri a persone che conosci?
Me stesso e sì, persone che conosco.

Quando scrivi sai già bene cosa accadrà?
No, procedo dall’inizio in ordine cronologico o con flashback fino a quando inizio a capire che mi sto avvicinando alla fine.

Quante riletture fai prima di inviare il libro?
Quattro o cinque almeno.

Quanto tempo ti c'è voluto nel scrivere il libro? 
Il mio tempo standard è un libro all’anno.

A chi fai leggere per prima il libro prima di inviarlo?
A un amico scrittore che conosco solo virtualmente e ricambio con i suoi.

A chi consiglieresti la lettura del tuo libro? Che consigli daresti per chi vuole intraprendere la carriera dello scrittore?
Lo consiglierei alla mia generazione per aver vissuto i tempi di cui parlo ma anche a più giovani interessati a capire come fosse la vita prima di internet, un concetto impossibile al giorno d’oggi.
Consigli? Dipende… se vogliono avere successo basta studiare marketing e fare investimenti giusti, se vogliono scrivere qualcosa di qualità che nessuno si prenderà il fastidio di leggere (o pochi) basta leggere i maestri e imparare tutto da loro.



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