In salotto con Marisa Rituccia Tumia per ricordare la forza delle donne
Ciao Marisa grazie per aver scelto il mio blog per promuovere il tuo libro, raccontaci un po' di te.
Dove vivi, cosa fai nella vita?
Sono nata a Torino ma da quando avevo nove mesi, mi hanno sopportato i miei nonni, con una manona dei miei genitori. Sto ancora a Geraci, sposata e ho tre omoni che la mia spanna l’hanno superata e me lo fanno fanno notare; abito nella mia amata Geraci, la immagino come una donna sinuosa, con le curve al posto giusto ma preferisce usare il cervello.
Rispondere alla domanda”Che lavoro fai”è un po' complicato, non sono autonoma e per ogni quisquilia devo chiedere il permesso a mio marito; fare la casalinga quando non si sceglie col cuore diventa=orgoglio sotto i piedi. Sono come tutte le donne, lavoriamo h24 e il “Non lavoro” fa toccare lo stress con mano, è la routine che ci ammazza.
Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali?
Mi piace scrivere comoda, appollaiata sul divano, con la coperta che ho fatto io all’uncinetto in epoche lontane, multicolor e con le codine a vista, prima la usavano i miei figli quando stavano male, avevo pensato di farne altre due ma sono trent’anni che aspettano.
Dopo che mamma è diventata il mio angelo custode, volevo che la sua dote nel fare capolavori, sia di uncinetto che di ricamo, passasse a me ma ho capito che se non ho tutto il necessario quella cosa non la comincio, come quando dovevo prendermi la patente e ho implorato mio marito di comprarmi un’auto piccola e lui parecchio titubante l’ha fatto passare in sordina ma dopo si è convinto, forse perché ci serviva e ho imparato a portarla, devo dire che ancora ho la tachicardia accompagnata dal tremolio di gambe quando faccio qualcosa di nuovo, per esempio fare marcia indietro in linea retta, per il ricamo e l’uncinetto ci vuole tanta pazienza e quando il Signore l’ha data, io ancora non ero nata e poi la pazienza è dei santi e io ”Non sono una signora”.
Mi piace scrivere con carta e penna, in una piccola scrivania, nella mia sedia ergonomica che quando mi alzo, gli inquilini indesiderati, di cui non posso farne a meno (le ernie) un lascito testamentario di mamma e poi lasciate a me sola, lei tre, io idem, mi domando perché non lasciarne almeno una a mia sorella.
Sedia nera, scrivania bianca da 60 cm, in cucina grigia cemento e bianca e sopra la scrivania, i miei portafortuna, regali dei miei figli di quando andavano alle gite e la conchiglia di mamma.
Trascrivo subito al computer, non sono come King che scrive 80 pagine al giorno, io qualche paragrafo, quattro righe e poche volte qualche pagina. Finita la prima stesura, la lascio decantare una settimana e mi risiedo con la coperta di Linus, anche se ho tre paia di calze, ho i piedi congelati, con carta e penna e riprendo paragrafo dopo paragrafo.
Come nasce il tuo libro?
"Traduzioni Violate" è nato per noia, guardare le stesse cose in tv mi fa venire sonno e ho imparato le battute a memoria, ero brava a anticiparle e ripetevo a mio marito di poter scrivere un film o almeno lo avrei scritto meglio. Mio marito mi ha presa in giro e io l'ho presa come una sfida, nel frattempo percorrevo le montagne russe, mai in salita, intervallate da dubbi ma dopo aver finito il primo capitolo ho ritrovato la fiducia, poi ripersa, insomma scrivevo con il dubbio che non avrei finito mai la prima stesura.
La copertina è molto bella(io adoro il viola)Vuoi parlarcene?
Volevo qualcosa che rispecchiasse il libro, bella ma che dicesse tanto, merito di VH LONDON; ho fatto distinzione scrivendo la mia vita al presente, al passato sono i film che giro, anche quando mangio mi blocco, oramai mio marito ci ha fatto il callo, mi guarda e sorride.
Quali sono i tuoi personaggi preferiti, perché? Quelli più odiati?
Luigia non mi piace, mi somiglia troppo, tanto timida che non riesce nemmeno a dire ciao e con la voce da sotto il forno, la eliminerei dalla faccia della terra e il becero, affabulava i paesani e l'altra faccia della medaglia non la notava nessuno, paradiso e inferno nello stesso uomo.
Mi stanno simpatiche le suocere, il linguaggio della suocera di Luigia è particolare, vede una lucertola ferma nel muro e avverte la nuora"Guarda come sta appassionata".
Mi sono divertita un mondo a mettere in campo delle suocere perfide, ho preso spunto dal Papa"Non dovete vedere la suocera come una vipera".
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
Non ho uno scrittore preferito, non voglio essere una fan che difende a spada tratta quell'autore come succede nella musica, giudico l'opera, ho dei libri che mi hanno fatto emozionare "Il miglio verde"vdi King mi ha fatto piangere come nel film, "Il mestiere dello scrittore" parla di me, ha centrato a pieno la mia persona e "1Q84" entrambi di Murakami, "L'educazione delle farfalle" di Carrisi stupendo ma ho tanto ancora da leggere e ci saranno altri libri che lasceranno un segno su di me.
A chi consiglieresti il tuo libro?
Lo consiglio a chi vuole un romance diverso, per niente sdolcinato, a chi ha nostalgia degli anni 80 e sprattutto alle donne, che dipende la prospettiva, restano zitte e mute o lapidate, ci sono tante donne che restano urli muti.
Perché un lettore dovrebbe leggerlo?
Di certo non interessa a nessuno la mia vita e un romance come gli Armony non è nelle mie vene, si sa che comincia con insidie e dopo tira e molla, i due innamorati vivranno una vita senza scossoni. Una rosa non è mai senza spine e il ruolo della donna, non viene mai abbastanza esplorato, sembra che si sia raggiunto un grande traguardo ma danno solo un contentino, basta cambiare anche solo l'articolo e lo stesso nome diventa sconcio al femminile, al maschile viene santificato. Poi non parliamo della violenza che subiscono le donne, sia fisica che mentale o dei compromessi ovattati ma che nascondono insidie e quando si prende coraggio e si denuncia, basta un solo giudice a togliere la fiducia alla giustizia, perché quando emettono una sentenza di merda"Non è stata una violenza perché quei jeans sono talmente stretti che l'hai aiutato" quando si dice"A chi buttereste dalla torre?" Il candidato perfetto non manca.
Qual'é il tuo romanzo preferito?
Tra quelli che ho letto"Il miglio verde" mi ha fatto emozionare, mi sta simpatico Ms Jingles e con John Coffey c'è un pò di soprannaturale che ci sta bene e poi paga chi nella vita ha fatto del male.
In quale altro genere ti cimenteresti?
Il consiglio che viene dato da altri scrittori(prof su youtube e Facebook)è quello di scrivere un solo genere, solo così potrai costruirti una nicchia di lettori che ti seguirà ma io non riesco, già mi annoio a leggere un solo libro, la vita ci cambia; fino a qualche giorno fa leggevo 6 libri di generi diversi contemporaneamente, ho passato quella mania a mio figlio e sono ritornata a leggerne uno, pare che stia durando poco, già sono a due: Notre- Dame de Paris e La madre americana. Scrivo dipende l'ispirazione, vorrei scrivere i generi che mi piace leggere, cioè di tutto o quasi, anche un genere che l'essere timida non mi permetterebbe mai.
Quale invece non scriveresti mai?
Non scriverei mai saggi, primo non li so scrivere e poi è il campo di mio figlio e li lascio fare a lui e il fantasy, progettare un mondo nuovo, magari con cartine come ha fatto Tolkien, mi piace solo leggerlo ma mi viene difficile andare più in là della logica.
Tuoi prossimi progetti
Le rotelle girano in senso orario e antiorario, faccio sempre film, anche quando sono concentrata su qualcos'altro: C'è "Sorsi di vita" che sto finendo di revisionare, la prima stesura l'ho scritta in pochi, forse due mesi ma revisionare ci sto mettendo una vita, "Un amore che diventa vento"era un tutt'uno con Sorsi di vita e quando l'ho revisionato la prima volta, ci stava bene una violenza e l'ho aggiunta. La violenza è una parte fondamentale nei due romanzi, qual'é la differenza tra "Traduzioni Violate" e "Sorsi di vita?" Nel primo la violenza è soltanto percepita, vista da lontano, nel nuovo perdurerà nel tempo.
Quali sono i miei progetti futuri?
Ho odiato George Martin per averci lasciato senza un finale del "Trono di spade" vorrei fare una serie, con un inizio e una fine, dove l'avvocatessa prenderà in mano dei casi, ho il titolo perfetto"L'avvocatessa delle cause perse" e deile serie che indagano, non del tipo "Ncis" o"Criminal Mind"anche se li adoro e li berrei come la tisana allo zenzero, l'acqua non mi scende ma vorrei dare un'impronta vera, per esempio: non è reale far vedere una casa che viene tirata su con un gancio, mentre andrebbe bene qualcosa come "Liet to me" dove si studia il comportamento degli uomini e grazie a Michele Frisia, capire quale ruolo dovrebbe avere in un caso il DNA e con le scienze forense fare qualche altra serie; la mia mente vola verso nuovi orizzonti che non si avvereranno mai ma è bello sognare a occhi aperti e poi o prima, il dipende è d'obbligo, un horror.
Il tuo colore preferito
Vestirei sempre di nero, sia perché sfila, si abbina a tutto e perchè non mi vedo "Bianca cadavere" ma mi piace il bianco, simbolo di purezza, mi fa pensare ai bambini che se saranno fortunati, conosceranno soltanto l'innocenza, spesso mi domando come un uomo possa abusare di una creatura piccola, quella malattia, quando arriva e cosa fa scattare l'impulso di fare del male, si potrebbe prevenire come il cancro?
Il tuo piatto preferito
Mi piace mangiare i dolci senza toglierne mezzo, il cartoccio con la ricotta che io chiamo "Bocconcino", il tiramisù, non mi piace il dolce con sopra la panna e cucinare i risotti, li faccio con tutto, vado col mixer e invento, mio figlio non mangia verdura, così fa anche il bis.
Cantante preferito
Sono nostalgica, anche se quando stavo con nonna, ero solita sentire" Chitarra Vagabonda, Bella Belinda" e nonna me li ha fatte imparare a memoria, nel cuore ho altri cantanti, due in particolare"Lucio Battisti" inimitabile e il King per eccellenza"Elvis Presley" adoravo i suoi film e il sorriso ammaliante, anche se Duran Duran e Wahm hanno fatto da colonna sonora al mio primo amore, che poi è diventato mio marito.
Segno zodiacale
Sagittario, non so l'ascendente e anche se è da tanto che non lo leggo o lo ascolto mi piacerebbe saperlo.
Hobby
Leggere, solo leggere, infatti mi piacerebbe avere più tempo per togliere quei libri che mi guardano e sentenziano, dopo averli letti faccio spazio per nuovi arrivi, alcuni come King, Murakami, Ken Follet, Wilbur Smith e Carrisi sono i pilastri su cui aggrapparmi quando perdo la fiducia in me stessa e guai a chi mi tocca i classici, non quelli del Times, i padri che neppure la tamaro(non è un errore, chi per me non merita lo scrivo in piccolo) dovrebbe emettere un sibilo. Penso che tra qualche anno prenderò di nuovo gli stessi libri, per vedere se il mio giudizio è cambiato, anche quelli che non mi sono piaciuti.
Un difetto
Il mio difetto? Per alcuni potrà essere un pregio, per me è una maledizione: non so dire bugie, ho provato, a volte le bugie bianche, quelle che si dicono per non provacare dolore, li ho sulla punta della lingua e restano lì, un altro difetto: ingoio tante e tante volte ma basta una goccia in più e sbotto, chi non mi conosce"Sembro quiete ma sono tempesta"
Un pregio
Sincera e onesta e vorrei che gli altri facessero lo stesso.
Hai una fobia?
Ho tante fobie che per elencarle ci metterei una vita, meno di quanto ci mette un piego libri ad arrivare ma ci provo: Ho paura di qualsiasi animale, enorme o minuscolo il grido d'allarme è uguale, idem per prendere l'aereo, ho un figlio in Germania e l'altro a Londra , ho fatto la proposta a mio marito di andarli a trovare in macchina ma resterà un non sense, mi sono bruciata una volta i piedi e l'anno scorso la coscia, adesso quando scolo la pasta ho paura che possa succedere di nuovo. Ho paura quando resto da sola, il mio rifugio è la cucina, con la tv sempre accesa, anche andare al cimitero da sola mi fa lo stesso effetto, infatti è la giusta atmosfera per l'horror che voglio scrivere.
Preferisci leggere in ebook o cartaceo?
Leggo soltanto in cartaceo, trovo più soddisfazione, mi piace vedere quante pagine ha il libro, anche se mi piace leggere i tomoni, infatti vorrei scrivere tanto quanto Proust, prima o poi ci arrivo, poi lo leggerò soltanto io, sarà il mio nuovo traguardo e per ogni capitolo metterci un segnalibro. Ho due librerie di 3 metri, una in soggiorno e l'altra nella stanza dei miei figli, entrambe piene a tappo, penso che comprerò un'altra libreia, per la gioia di mio marito che farebbe un bel falò.
Ti è mai capitato di abbandonare la lettura di un libro o lo finisci nonostante tutto?
Finisco sempre il libro anche se non mi piace, non sarà una lettura che scorre ma voglio capire fino a che punto non mi lascia nulla e se cambia il mio giudizio, penso che i libri che non piacciono, imparano a scrivere molto di più di quelli che si leggono con piacere. Di recente però l'ho abbandonato, i necrologi e tanti li salto, li vedo come il"666"
Di quale libro famoso vorresti essere la protagonista?
Il libro Bones e io la dottoressa Temperance Brennan, le ossa dei cadaveri parlano con lei e lei li ascolta e poi risolve il caso.
Cosa avresti fatto se non la scrittrice
Da bambina ripetevo a mio padre "La ndoloressa" poi ho studiato per fare la hostess ma con la spanna che sono, ho capito che non era il caso, nel 2005 ho fatto per 7 anni la commerciante e devo dire che sarebbe stato un bel mestiere, la ndoloressa non capisco perché davo quella risposta, ho paura degli aghi e con la vista del sangue svengo.
Visto che mi piace guardare le serie crime e leggerli, opterei per l'investigatrice o la cattiva, che fa giustizia per togliere qualche mela marcia dalla vita degli altri.
Tre oggetti che porteresti su un'isola deserta
Facciamo che lascio gli oggetti e porto i miei figli e mio marito?
Porterei la conchiglia che mi ha regalato mamma, carta e penna, su un 'isola deserta l'immaginazione prende forma, carta e penna sarebbe un unico oggetto e "Il conte di Montecristo" è tanto che lo voglio leggere e c'è tanto tempo in un'isola deserta, di giorno scriverei, di notte lo leggerei, avrei tante di quelle occhiaie ma tanto non mi vedrebbe nessuno e cercherei il modo per fare il caffè, sperando che non trovi prima qualche cannibale.
Dove si può acquistare il tuo romanzo?
"Traduzioni Violate" si può acquistare su Amazon
Ti definisci una scrittrice o una scrittrice brava
Non sono una scrittrice, per niente, sono rimasta zittita per tanto tempo, di sicuro colpa del mio carattere ma scrivere mi sta cambiando, per alcuni sono la serpe in seno che si era assopita e adesso si è svegliata o sono risorta dalle ceneri; le troppe vicissitudini hanno colorato i miei pensieri, lasciando sfumature macabre e voglia di dare sfogo a quello che ho dentro. Ho capito che mi piace denunciare, chi scrive lo fa a prescindere, qualcosa da confessare di se stesso o che ha visto o sentito ma spesso lo si mette tra le righe o celato, come se volesse nascondere" Uomo= animale", io quel libro fino a quando non l'hanno spiegato, non lo avevo capito.
Le denunce si dovrebbero fare senza giri di parole e io l'ho presa come una missione, si sanno le cose che non vanno, li viviamo ogni giorno, dovremmo gridare, ululare alla luna e non zitti e muti, tanto non cambierà mai nulla.
Chi sta ai piani alti, chiunque ci sia in quel momento, penserà sempre al suo bene , dei figli e della progenie futura, glielo lascerà come testamento, il popolo sovrano è diventato un modo di dire utopico e non parliamo del ruolo della donna, senza andare lontano, allontanarci ci fa sentire male, non le lasciano neppure respirare, in Italia abbiamo la libertà ma con censure.
Bisogna dare voce alle ingiustizie affinché quel che si dice da sempre "Tanto non cambierà niente" resti un'espressione datata, nel nostro piccolo, possiamo fare in modo che quelle parole non resteranno chiuse in una bolla di sapone, per poi farle scoppiare in un deserto, così non faranno male a nessuno.
Non mi piace la definizione "Brava" non voglio essere come alcuni big che a ogni capitolo, mettono il riassunto del capitolo precedente, non capisco se lo fanno per allungare il brodo o a noi lettori ci prendono per scemi oppure perchè sono già famosi e non fanno nessuno sforzo per dare il meglio, tanto sanno che qualsiasi cosa scriveranno, alcuni lettori lo sottolineano "Comprerei anche la lista della spesa se la scrive" questo non porta a tenere l'orgoglio tra le dita, questo è vincere facile e dormire sugli allori lo faccio da anni, sembravo mummificata ma dopo avermi tolto le bende, ho bisogno di alleggerirmi e visto che non riesco a togliere peso, forse sono i sassi che ho addosso e nel mio piccolo voglio alleggerirmi la coscienza.
Se sono orgogliosa del mio libro? In parte, infatti chiedo scusa ai lettori, non è un libro perfetto, ho capito il perché del "Chi fa da sé fa per tre" per il prossimo sarò più attenta, infatti sto facendo con calma, penso che sia un buon libro, è autobiografico solo al presente.
Grazie mille a Elena, è stata un'intervista diversa, dove non si domanda"Perchè scrivi?"e l'ho apprezzato molto, mi sono divertita tanto ma sono stata vera, senza veli e peli e neanche ovattando qualche risposta e infinite grazie a chi leggerà quest'intervista fino in fondo.
IL LIBRO
è un romanzo che fa pensare, uno spiraglio sulla società di un piccolo borgo della Sicilia, dove la protagonista racconta la sua vita e quella dei suoi familiari e conoscenti, prima con gli occhi di bambina e poi di adulta, trasmettendo le consuetudini e gli usi, non sempre condivisi, ai quali una “fimmina” deve adeguarsi nel suo percorso di vita. È un romanzo “vero” che vi farà sorridere, riflettere e commuovervi, dove vi sentirete parte di questo mondo apparentemente lontano ma incredibilmente attuale.
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