In salotto con Nicoletta Bosio, un romanzo forte a tratti impopolare ma che fa riflettere


Ciao Nicoletta grazie per aver scelto il mio salotto virtuale per farti conoscere e parlarci del tuo libro 

Cosa fai nella vita?

Sono una persona con molti interessi: lettura, scrittura, teatro, musica, cinema e, ultimo ma solo nell’elenco, animali. Ho scelto un lavoro che amo, l’editor, mollando tutto quello che facevo prima per dedicarmi ad aiutare gli amici scrittori a migliorare i loro testi. Mi sono formata adeguatamente e poi ho iniziato questo meraviglioso cammino, anche se non facile.

Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali?

Per comodità scrivo al computer, quindi nel mio studiolo. Non ho dei rituali particolari, seguo la mia creatività e l’istinto, che di solito non sbaglia, però quando devo aiutarmi con determinate atmosfere metto su la musica che so essere capace di ispirarmi nel modo giusto.

Come nasce il tuo libro?

Il mio libro nasce dalla necessità di esplorare un altro aspetto dei rapporti interfamigliari, che sono solita indagare, quello specifico tra una madre e una figlia in forte contrasto a causa di una diversità di vedute su una cosa importante come la fede.

Cos’è il cerchio chiuso?

Il cerchio chiuso del titolo è l’impossibilità di uscire da una situazione che Maria, la protagonista, sente oppressiva e soffocante. È anche, però, la situazione stessa, un cerchio che si chiude, lasciando però uno spiraglio di incertezza nel lettore.

La protagonista sembra molto "insofferente" all'obbligo della fede, che rapporto hai con la religione?

Metto subito in chiaro che non sono religiosa, ciononostante il libro non vuole essere blasfemo, ma far riflettere su cosa significhi, o possa significare, imporre il proprio credo a un bambino. Ognuno di noi ha la propria spiritualità, e a mio avviso da piccoli è giusto sperimentare prima di trovare la propria strada, cosa che Benedetta, la madre di Maria, non le ha concesso di fare, con risultati disastrosi.

Quali sono i tuoi personaggi preferiti, perché? quelli più odiati?

I personaggi che ho volutamente creato odiosi sono soprattutto le suore del collegio: non potrò mai odiarle veramente, dato che le ho create io, ma provo verso di loro la repulsione che spero suscitino anche in chi legge. Il personaggio che ho amato di più, invece, è Maddalena, la migliore amica di Maria, perché è la sua ancora di salvezza, la ragazza ribelle e vivace, amante della vita e del rischio. Un personaggio positivo che sarà fondamentale per la protagonista, un vero alter ego.

Definisci con tre aggettivi il tuo libro

Intenso, diverso, impopolare.

Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

Dostoevskij, Flacones, Murakami, Yoko Ogawa e Honoré de Balzac.

A chi consiglieresti il tuo libro?

A chiunque voglia leggere qualcosa di insolito e indagare la psiche umana.

Qual e' il tuo romanzo preferito?

Delitto e castigo.

In quale altro genere ti cimenteresti?

Non saprei, forse nella fantascienza, cosa che ho già provato a fare, con risultati che non mi hanno soddisfatto in pieno.

Quale invece non scriveresti mai?

Di sicuro il romance e l’erotico.

Tuoi prossimi progetti

Sto cercando di scrivere il mio nono libro, faticosamente vado avanti, anche se a rilento.

Il tuo colore preferito

Il viola.

Il tuo piatto preferito

Gnocchi al burro e salvia.

Cantante preferito

David Bowie.

segno zodiacale?

Toro.

Hobby

Ultimamente le mie piantine, hobby scoperto da poco.

Un difetto

Bassa autostima.

Un pregio

Estrema puntualità, sia nella vita sia nella consegna dei lavori.

Preferisci leggere in ebook o cartaceo?

Ebook? Cos’è?

Ti è mai capitato di abbandonare la lettura di un libro o lo finisci nonostante tutto?

Cerco sempre di finire un libro che ho iniziato, ma devo ammettere che in un paio di occasioni non ci sono proprio riuscita…

Dove si può acquistare il tuo romanzo?

Su Amamzon, in libreria su ordinazione e sul sito di Accornero Edizioni, tra l’altro con forti agevolazioni come le spese di spedizione gratuite.


IL LIBRO

La piccola Maria vive a Milano con la madre Benedetta. Da tre anni è orfana di padre e, se questa tragedia ha avvicinato ancor più la madre alla religione, a lei ha fatto l’effetto opposto, soprattutto perché Benedetta cerca in tutti i modi di costringerla a credere in Dio.
Per riportarla sulla retta via, decide di mandarla in un collegio religioso femminile, la Sant’Eufemia, dove vengono ancora utilizzate le punizioni corporali. È lì che Maria conosce Maddalena, una ragazza un po’ ribelle che diventerà la sua migliore amica. Solo con lei, infatti, può essere veramente sé stessa, perché anche l’amica le confessa di aver perso la fede in Dio. Per sopportare la dura realtà che le circonda, le ragazze inventano il duo MAMÀ, travestendosi e imitando le persone che danno loro fastidio, come i genitori o il monsignore che dirige la scuola.
Dopo le medie, Maria riesce finalmente a frequentare una scuola pubblica; essendo una brava studentessa non fatica ad avere successo, ma i rapporti sociali stentano a decollare fino a quando non diventa rappresentante d’Istituto. Proprio grazie a quel ruolo incontra Giuseppe, un ragazzo timido che la colpisce fin dal primo sguardo.
I due si innamorano e Maria sente riaffiorare i propri dubbi religiosi: che sua madre avesse ragione quando parlava di Gesù e di Dio? Perché il destino le ha fatto incontrare un ragazzo di nome Giuseppe? Inizialmente confusa, si convince sempre più di dover mettere al mondo il nuovo Messia. Quando però scopre di essere sterile, la sua mente vacilla fino a farla piombare in un abisso di follia che le farà rinnegare la sua stessa identità.



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