In salotto con Arianna Frappini una giovane scrittrice divisa tra musica, scrittura e tennis
Ciao Arianna grazie per aver scelto il mio blog per promuovere il tuo libro "Fiori dentro l'anima", raccontaci un po' di te
Dove vivi, cosa fai nella vita?
Ciao Elena, grazie a te per la possibilità. Mi presento. Sono Arianna, ho ventotto anni e vivo a Gualdo Tadino, una piccola città in provincia di Perugia, e ho l’enorme fortuna di potermi dedicare a tempo pieno alla scrittura e alle mie altre passioni. Spesso seguo alcuni corsi on line di approfondimento letterario o di altro tipo, in particolare ogni due mesi il mio preferito sui classici russi e negli ultimi anni anche uno letterario-psicologico sulle emozioni.
Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali?
Assolutamente! Scrivo rigorosamente al computer fisso della mia camera, di solito di mattina quando sono più concentrata, ma, se la cosa spinge (o tira, dipende) tanto, anche di pomeriggio e senza orari. Per quanto riguarda i rituali, va fatta una premessa. Sono ipovedente, quindi ho la fortuna (per me lo è) di poter scrivere con lo schermo spento e con le cuffie nelle orecchie dove parla la mia sintesi vocale e dove suona la musica. La musica ci deve essere sempre e comunque quando scrivo, o dalla memoria del PC o da Youtube, spesso metto le canzoni popolari che non sono troppo impegnative a livello di parole e non mi distraggono, ma scrivo più o meno con tutto in sottofondo, evito solo le canzoni del mio cantante preferito, Ermal Meta (a volte è capitato, ma di solito mi fermo ad ascoltare invece di scrivere).
Come nasce il tuo libro?
Nasce da una quantità di suggestioni e pensieri che si sono combinati: la voglia di far conoscere il linguaggio dei fiori che io ho amato molto tramite “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Difenbaugh, volevo una protagonista che si ispirasse a Victoria, la protagonista di questo libro, poi volevo scrivere una storia in cui parlare a modo mio della disabilità senza farne il tema principale e pure della libertà di scelta (a volte penso di aver scritto questo libro per spiegare perché ho lasciato l’università), oltre alla generale lotta ai pregiudizi a cui tengo molto; inoltre, sono partita da una cosa personale, un mio fidanzatino delle medie si chiamava Mattia e non ci incontriamo da un sacco di tempo e, siccome il ricordo è piacevole, in qualche modo mi sono ispirata a ciò e ho immaginato che la mia protagonista avesse un’esperienza simile e diversa dalla mia e accettasse il lavoro anche per rincontrare il suo primo amore (che si chiama Mattia, appunto), solo che no, proprio di farla rifidanzare con lui non mi piaceva, volevo qualcuno di diverso, di nuovo, anche di imprevisto date le premesse, semplicemente più giusto per lei e per il suo carattere. Poi come sia riuscita a combinare tutti questi elementi in personaggi reali e vivi sulla pagina non lo so, probabilmente è partito tutto da un sogno, non ricordo. È così magico il momento in cui inizi a scrivere una storia che il più delle volte ricordi tutto tranne quell’istante preciso. Quello che è certo è che mi affido molto all’istinto e gli elementi si combinano anche da soli a un certo punto, mentre procedo.
Quali sono i tuoi personaggi preferiti, perché? quelli più odiati?
È difficile spiegare il legame che c’è tra chi scrive e i suoi personaggi. È talmente profondo, totale, immenso, che forse può rendere l’idea la parola viscerale. HO sempre detto che all’inizio sono io che parlo attraverso di loro, poi, quando funziona, sono loro che parlano attraverso di me. Nel caso di questo libro penso che succedano entrambe le cose contemporaneamente, per tutto il tempo. Banale dirlo, ma il mio personaggio preferito di questo libro è la protagonista, Ariel, mi somiglia tanto, però è anche diversa da me, è semplicemente se stessa e insieme la parte migliore e la parte peggiore di me. Poi amo più o meno tutti gli altri, soprattutto le amiche di Ariel, Serena, Amina e Mia hanno tutto il mio cuore; amo pure Gabriele, il protagonista maschile, anche se ammetto che ogni tanto è difficile da sopportare (pure Ariel ha il suo caratterino, ma mi sento più indulgente con lei, credo proprio perché è vicina a me in alcuni aspetti), ma ha molta tenerezza che imparerà a esprimere. Non credo di poter odiare veramente un mio personaggio, anche se il padre di Gabriele ci va molto vicino, perché non mi piace chi vuole imporre la propria strada ai figli.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
I miei scrittori preferiti sono Ermal Meta, che è anche il mio cantante preferito, che tra l’altro ha pubblicato due libri bellissimi ed Elif Shafak, scrittrice turca secondo me una maestra di narrazione. Invece perquanto riguarda il passato e i classici decisamente ho un debole per gli scrittori russi, Tolstoj e Dostoevskij in primis, ma anche Turgenev (poco conosciuto ed è un peccato).
A chi consiglieresti il tuo libro?
A chiunque abbia voglia di sognare, di ridere (se ha il mio stesso particolare senso dell’umorismo), di innamorarsi e a chiunque abbia la mente e il cuore aperti o abbia voglia di aprirli.
Definisci con tre aggettivi il tuo libro
Sincero, floreale, divertito (nel senso che mi sono divertita molto a scriverlo)
Definisciti in tre parole
Entusiasmo, cuore, silenzio
Tre canzoni che associresti al tuo libro
“La montanara”, mi fa sempre pensare ai paesaggi del mio libro. “Un’altra volta da rischiare” di Ermal Meta feat J-Ax, mi sembra che possa rendere alla perfezione il senso del libro, l’amore che è un rischio ed è anche crescita e abbandono alla sua pienezza. “Adesso” di Diodato e Roy Paci, è un invito a vivere nel presente e a concentrarsi sul momento e direi che i miei personaggi lo sappiano o imparino un po’ a farlo.
Qual'e' il tuo romanzo preferito?
Il mio romanzo preferito è “Domani e per sempre” di Ermal Meta, lo trovo scritto benissimo, intenso, emozionante, pieno di tutto ciò che cerco in un libro: la denuncia, il dolore che poi però diventa felicità, l’umanità, la pace e le passioni in grado di guidare la vita (in questo caso quella per il pianoforte del protagonista). Poi mi piacciono talmente tanti di quei libri che non mi basterà una vita per dirlo.
In quale altro genere ti cimenteresti?
Oltre a tutti quelli già toccati sia nei libri pubblicati che in quelli scritti (romance, romanzo storico, fantasy), direi il genere paranormal, non ci ho ancora provato, ma mi piacerebbe. I gialli e i triller non mi dispiace leggerli, ma non mi ritengo al momento capace di scriverli.
Quale invece non scriveresti mai?
Non scriverei mai horror. Io sono convinta che per scrivere di un genere devi aver letto abbastanza libri di quel genere e io non leggerò mai abbastanza horror, poi non si sa mai.
Tuoi prossimi progetti
Non sono superstiziosa, ma per quanto riguarda i progetti futuri sì. Preferisco non rivelare niente per ora.
Il tuo colore preferito
Il giallo da sempre
Il tuo piatto preferito
Decisamente il pollo arrosto
Cantante preferito
Il mio cantante preferito è Ermal Meta, cosa che penso che si era vagamente capita!
segno zodiacale?
Pesci, non ne capisco niente, ma chi se ne intende dice che è un bel segno
Hobby
A parte i libri sia scritti che letti, ascolto la musica e amo i concerti (soprattutto quelli di Ermal Meta) e mi diverto tantissimo a seguire il tennis, pure dal vivo.
Un difetto
Sono molto, ma molto permalosa e orgogliosa
Un pregio
Sono sensibile (a volte penso anche troppo)
Hai una fobia?
In realtà, sì. Ho paura di toccare le piante velenose, soprattutto l’oleandro. È una paura che si è attenuata un po’ rispetto al passato, ma se devo dire che è passata del tutto, direi di no.
Preferisci leggere in ebook o cartaceo?
Il fatto è che io amo il profumo dei libri e l’effetto della carta tra le mani, ma io devo leggere in ebook: essendo ipovedente di un grado molto vicino alla cecità (come accennavo anche prima), l’unico modo per me di leggere è con la sintesi vocale del cellulare. Comunque la cosa non mi dispiace affatto, anche se l’ebook è un’esigenza ovvia.
Ti è mai capitato di abbandonare la lettura di un libro o lo finisci nonostante tutto?
Il principio è leggerli sempre e comunque fino alla fine e negli ultimi anni l’ho sempre seguito. In passato ne ho abbandonati due. Uno non mi prendeva per niente e mi infastidiva e basta, probabilmente non mi trovavo con lo stile dell’autore, è “Margherita dolcevita” di Stefano Benni. L’altro è “Se questo è un uomo” di Primo Levi, sempre detto che lo avrei ripreso, ma allora, a quattordici-quindici anni non sono riuscita a sostenerne il peso (non l’ho ancora ripreso, comunque).
Di quale libro famoso vorresti essere la protagonista?
Forse risposta banale e ovvia, ma direi di voler essere senza dubbio Elizabeth Bennett di “Orgoglio e pregiudizio”, è una protagonista forte, determinata, orgogliosa e anche testarda e l’ho sempre sentita molto vicina.
Con quale scrittore andresti a cena?
Con Oscar Wilde, penso che la conversazione sarebbe davvero interessante. Certo, bisognerebbe viaggiare nel tempo, prima.
Cosa avresti fatto se non la scrittrice?
Domanda di riserva? È che non so concepire la mia vita senza la scrittura, forse l’insegnante
Tre oggetti che porteresti su un'isola deserta
Il computer per scrivere, il cellulare per leggere e non solo e una botte di acqua (il cibo si trova, ma l’acqua dolce non è detto)
Dove si può acquistare il tuo libro?
Il mio libro si può acquistare su Amazon nei formati copertina flessibile e Kindle e inoltre è disponibile con l’abbonamento a Kindle Unlimited.
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