In salotto con con Fabrizio Kintaro , una riflessione in quattro atti sulla nostra società

Buongiorno Fabrizio grazie per aver scelto il mio blog per promuovere il tuo libro raccontaci un po' di te 

Come mai hai deciso di scrivere racconti? Tutto nasce dalla voglia di raccontare una realtà che spesso viene respinta dagli autori, per scegliere magari temi più leggeri. Il pubblico pagante spesso preferisce storie poco impegnative e tende a non prediligere i temi sociali.

Il titolo e la copertina sono molto accattivanti... Come sono nati? La suddivisone fa venire in mente un' opera teatrale Il titolo fa il verso al celebre brano di Mamas & The papas e si riferisce a quella passione smisurata che molte persone hanno per il clima perennemente estivo di determinati luoghi a discapito delle condizioni sociali degli stessi. Vuole essere un richiamo a osservare la realtà e ad abbandonare determinati luoghi comuni. Il libro è strutturato in quattro atti, proprio per mettere in atto una piece teatrale sullo stile tragicomico. La copertina raffigura una spiaggia, invasa da un auto in stile militare, affetta da un sole cocente che ha provveduto a desertificare l’intera area. L’immagine vuole descrivere una natura vandalizzata dall’inciviltà umana. Una specie diventata schiava delle auto, che si ricorda del sole e del mare solo quando c’è da vantarsi con chi in quel posto non ci vive.

Hai un luogo dove scrivi, hai dei rituali? Generalmente scrivo a casa, di notte. Non ho dei rituali particolari.

Come nascono i tuoi racconti, li scrivi tutti insieme o in tempi diversi? Mi concentro sul singolo racconto, ma normalmente quando non scrivo, penso a come impostare i racconti successivi in grandi linee.

Quali sono i tuoi personaggi preferiti, perché? quelli più odiati? Li amo e li odio tutti allo stesso modo perché sono tutti sottoprodotto di una società sporca e deviata, priva di dignità.

Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Welsh, King, Palahniuk, Ammaniti, Lucarelli. La lista potrebbe continuare all’ infinito.

A chi consiglieresti il tuo libro? A chi vuole una lettura che mischia la scrittura da intrattenimento alla cruda realtà, come nella più pura tradizione verista.

Perché un lettore dovrebbe leggerlo? Perché tratta argomenti che sono vicini a ognuno di noi. E soprattutto perché non amo scrivere tanto per fare sfoggio di stile, quindi vado dritto al punto.

Qual'e' il tuo romanzo preferito? Domanda difficile. Anche qui la lista è lunga. Senza pensarci troppo, potrei dirti: Colla di Irvine Welsh.

In quale altro genere ti cimenteresti? Quasi tutti, mi piace sperimentare. Quello col quale avrei più difficoltà probabilmente sarebbe il fantasy. L’esatto opposto della mia narrativa.

Quale invece non scriveresti mai? Probabilmente un romanzo storico. Non mi fanno impazzire 

Tuoi prossimi progetti Altro libro. Altri racconti. Silenzio stampa

Il tuo colore preferito Nero

Il tuo piatto preferito Pasta allo scoglio

Cantante preferito il compianto The Notorius B.i.g.

segno zodiacale?Leone

Hobby Scrivere

Un difetto Ho solo difetti 

Un pregio Lo sto ancora cercando 

Preferisci leggere in book o cartaceo? Cartaceo. No doubt.

Ti è mai capitato di abbandonare la lettura di un libro o lo finisci nonostante tutto?

Mi è capitato raramente. Generalmente se un libro non mi piace lo capisco già dalla quarta di copertina, quindi evito di leggerlo. 

Di quale libro famoso vorresti essere il protagonista? Godetevi la corsa di Irvine Welsh 

Cosa avresti fatto se non lo scrittore? Quello che faccio: il tecnico telefonico.

Tre oggetti che porteresti su un'isola deserta Un pannello solare, un generatore e un tablet sul quale continuare a scrivere le mie storie assurde.


IL LIBRO 
Una famiglia di turisti inglesi, dopo aver intrapreso il viaggio dei propri sogni, viene derubata e maltrattata. Una coppia di gestori, di uno stabilimento balneare alla moda, mette drammaticamente a repentaglio la vita dei propri clienti. Una spensierata rimpatriata tra vecchi compagni delle medie prende una piega disgustosamente inaspettata.
Un accanito ultrà sovrappeso, accompagnato da dei ragazzi di quartiere dall’infanzia traumatica, perde le staffe finendo per mettere a ferro e fuoco un’intera città.

Quattro racconti brevi, al vetriolo. Racchiusi in quattro atti, carichi di denuncia e volti a formare un’unica tragicomica black comedy. “Sognando la Califogna” narra le assurde storie dei disperati protagonisti di una città nella quale non vorresti mai vivere e risulterà essere il viaggio più angosciante di tutta la tua vita.

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