Recensione: I figli degli altri di Elisa Caccavale

Una vita perfetta, quella di Giada: è un’affermata neuropsichiatra infantile, ha una famiglia solida alle spalle e l’amore con Leonardo a coronare il tutto. Ma la vita presenta il conto e a infrangere quella perfezione arriva, inaspettata e dolorosa, la mancata maternità. Tra le speranze e le illusioni della fecondazione assistita, Giada viene trascinata in un vortice di dolorosa impotenza. Giada, per ritrovare la forza decide di rintanarsi in un luogo che la aiuti a ritrovare se stessa. Tra ricordi e scoperte, nella casa di campagna in cui ha passato le sue estati di bambina, la vita di Giada si intreccerà con quella di Matteo, un bambino di nove anni: cosa nasconde la madre del bambino? Quale segreto cela quella famiglia così anticonvenzionale? Ma soprattutto: Matteo è in pericolo?
In quanti modi si può declinare l'amore materno? Infiniti, forse, più di uno sicuramente. Sono da sempre profondamente convinta che i figli non siano da considerarsi tali solo se partoriti.. una donna dà l'opportunità di affacciarti al mondo dandoti la vita, magari un' altra ti permette di viverla intensamente e totalmente.  Chi si ritrova ad essere protagonista di tutto ciò può solo essere grato ad entrambe  per aver avuto il privilegio di vivere uns vita piena.Il libro di Elisa racconta magistralmente questa storia, mi sono immersa in questo romanzo e sono tornata a casa commuovendomi ad ogni pagina, conosco i luoghi, ho fatto più di un tuffo nel passato e anche un balzo nel futuro. Ho amato Giada e Leonardo, ho sofferto con loro, temendo che non riuscissero a sopportare i colpi del destino. Ho sentito sulla mia pelle il dolore della protagonista, il suo bisogno di rincorrere lae maternità oltre l'evidenza, il suo senso di inadeguatezza anche nei confronti del marito che merita di essere padre, la sua rabbia e il suo sconforto.La vita toglie ma la vita dà ed ecco che arriva Matteo con Monica e in maniera violenta e burrascoso si apre un nuovo modo di intendere la maternità. Giada inizia ad accettare il suo dolore ed inizia a superarlo. Stella non è più il luogo della fuga e della solitudine ma diventa il posto dove nasce una nuova profonda e solida famiglia allargata. Ho empatizzato molto con Monica, la sua disperazione per un amore strappato via dal destino, la sua voglia di annullarsi ma il desiderio di non perdere suo figlio, Matteo ama incondizionatamente la madre anche nelle sue imperfezioni e nelle sue grandi fragilità. Le due donne entrano in contatto tramite Ida, il Deus ex  machina, la madre putativa di entrambe che per fare sì che il destino si compia è disposta anche a fare  da parafulmine alle crisi e alla rabbia delle due "madri"
Giada salva Monica per amore di Matteo ma Monica insegna a Giada a non giudicare dalle apparenze e a concedersi la possibilità di essere felice. In questo romanzo impariamo  soprattutto difficoltà ma soprattutto la bellezza di una maternità condivisa, un tipo di legame per cui a mio parere ci vuole moltissimo coraggio. Il rapporto tra le due donne mi ha colpito moltissimo. È una storia d'amore profonda ed importante, non solo amore di coppia, non solo amore madre e figlio ma anche amore inteso come legame di amicizia profonda (Monica affida Matteo a Giada prima di andarsene). 
Libro necessario❤️

Commenti

  1. Grazie mille Elena per queste belle parole sul mio romanzo ❤️

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